Potatura di un boschetto di Callicarpa

La Callicarpa nasce spontanea nelle zone montagnose del Giappone, regalandoci le sue bellissime bacche color viola, dall’autunno all’inverno. È una specie facile da riprodurre per talea e occorrono appena tre anni per una buona modellatura.
Tra le operazioni più importanti da applicare, vi è la potatura autunnale che permette di ridefinire la forma dell’albero.

Callicarpa japonica, altezza 64 cm, realizzata circa 5 anni fa da talea. Il particolare color viola delle bacche di Callicarpa rende questa specie facilmente riconoscibile e piuttosto affascinante durante i mesi autunnali e invernali.

Verso la metà di novembre le foglie iniziano ad ingiallire, mentre sui rami cresciuti la scorsa primavera sono ben visibili le coloratissime bacche. Per ottenere una buona formazione dei rametti di Callicarpa, occorre potarli una volta all’anno non appena iniziano a cadere le foglie. Dal momento che a primavera all’ascella delle foglie si sviluppano i nuovi germogli sui quali si formeranno poi le bacche, normalmente su questa specie non si procede con la pinzatura ma solo con la potatura autunnale.

Le foglie, che crescono opposte, in autunno cadono, ma sono già presenti le gemme per il prossimo anno e tagliando al di sopra di questo nodo (circa 5 mm) non c’è rischio che il ramo regredisca.

Anche se ci sono rami con le bacche, se lo scopo è quello di migliorare la formazione dei rami e della pianta nel suo insieme, occorre potare senza esitazioni. Le foglie ingiallite, nonostante diano maggior rilievo alle bacche, sono ormai inutili e quindi è meglio eliminarle, volendo anche manualmente tirandole con le dita. Si tagliano i rami seguendo la linea ideale del profilo. Di conseguenza, le dimensioni della chioma si ridurranno.

Callicarpa japonica, altezza 34 cm, al termine delle operazioni. Dopo la potatura l’aspetto d’insieme è più armonioso. I boschetti di Callicarpa sono davvero rari.


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